Spesso io e i miei colleghi ci troviamo a svolgere analisi dei potenziali di mobilità su dati incompleti dei collaboratori delle aziende nostre clienti.

Bisogna ammettere che, rispetto a qualche anno fa, la consapevolezza da parte delle imprese sull’importanza di raccogliere questo tipo di dati è decisamente migliorata. All’inizio della nostra attività ci recavamo noi stessi nelle aziende a porgere domande per dedurre il numero di collaboratori, di parcheggi, più o meno quali fossero gli orari lavorativi e per quante persone. Oggi quando riceviamo chiamate da parte di nuove aziende circa i nostri servizi, a domande come “di quanti posteggi destinati al carpooling disponete?” spesso otteniamo una risposta molto precisa.

Per un’analisi ottimale, i dati più importanti da raccogliere e TENERE AGGIORNATI sono gli orari lavorativi di ogni dipendente (precisi per chi li ha fissi e approssimativi per chi ha orario flessibile) e gli indirizzi di provenienza (anche solo il comune). Noi li richiediamo in forma anonima: ossia, ci basta la lista di indirizzi senza i nominativi della persona a cui appartengono.

La difficoltà maggiore si incontra quando, a volte, questi dati così essenziali non possono essere forniti a causa di limiti autoimposti per una questione di protezione dei dati. Capiamo la delicatezza del tema, ma senza queste informazioni ci troviamo a lavorare sul nulla e di conseguenza non ha più senso svolgere un’analisi di mobilità. Inoltre, garantiamo sempre un trattamento dei dati secondo le normative di protezione in vigore in Svizzera e nell’Unione europea.

Un altro scoglio è rappresentato dagli orari di lavoro forniti in modo approssimativo (specie se riguardano lavoratori a orario fisso) o l’istituzione di turni complessi e poco regolari, anche se a dire il vero questa è una problematica che sta a monte, ossia non di raccolta dati ma di organizzazione del lavoro.

Il dato che più di tutti risulta mancante è il mezzo con cui i propri dipendenti vengono a lavorare, a meno che non sia già in vigore una qualche politica aziendale (ad esempio sulla gestione posteggi o l’incentivazione al trasporto pubblico). In quel caso il dato è presente ma solo per la fetta di popolazione interessata.

Se in azienda ti occupi dell’HR o della sostenibilità, ecco l’elenco dei DATI che sicuramente tornerà utile avere sottomano per ogni collaboratore qualora decidessi di produrre un Piano Aziendale di Mobilità o chiedere una semplice consulenza di mobilità.

ESSENZIALI: indirizzo di provenienza, tipo di orario lavorativo (flessibile/fisso), orario/i lavorativo/i

UTILI: mezzo impiegato sul casa-lavoro, % di occupazione, % di telelavoro, accesso al posteggio aziendale, fruizione dell’incentivo al trasporto pubblico, fruizione di altri incentivi per gli spostamenti


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