Nel 2019 il professore franco-colombiano Carlos Moreno, docente alla Sorbona di Parigi, formulò il concetto di Città di 15 minuti: una struttura cittadina che garantisca ai residenti urbani la possibilità di svolgere sei funzioni essenziali entro 15 minuti a piedi o in bicicletta dalle loro abitazioni: vita, lavoro, commercio, assistenza sanitaria, istruzione e intrattenimento.

Circa un anno fa mi trasferii da un paesino sotto montagna della Riviera (Bellinzona) a un ridente comune del Malcantone, nel Luganese. Oltre a passare dallo stretto contatto con i monti alla prossimità con l’acqua e l’ambiente cittadino, è avvenuto un altro evidente cambiamento nelle mie abitudini.

Nel Bellinzonese ero praticamente fuori dal traffico massiccio e risultava naturale scegliere di recarsi in un negozio o in un ristorante o a un evento solo in base alle proprie preferenze, nonostante si trovasse a decine di chilometri di distanza.

Avevo bisogno di un nuovo attrezzo per la palestra?

Et voilà che mi recavo alla Decathlon di Sant’Antonino. = 15km

Volevo uscire a mangiare una pizza?

Come rinunciare a quella gigante del Romitaggio di Monte Carasso? = 10km

Usciva un film interessante?

Perché spendere il doppio per un cinema svizzero? Meglio andare al multisala a Como. = 71km

Voglia di sushi degna di Goku?

Di corsa all’all you can eat a Ponte Tresa. = 43km

Anche recarsi a lavoro nel mio caso era un bel viaggetto, nonostante ci andassi col treno. = 39km

Il basso Malcantone è uno splendido angolo del Luganese con diversi nuclei, gioiellini del turismo da campeggio, incastonati tra il lago Ceresio e la strada cantonale. L’unico neo è rappresentato dal traffico costante che in settimana accresce inesorabilmente nelle ore di andata e rientro da lavoro.

Fin dai primi tempi, mi resi conto di come i residenti di questa zona avessero la capacità di vivere qui evitando il traffico e la struttura stessa dei paesi si fosse sviluppata in modo da consentirlo. In particolare:

  • Si fa la spesa al piccolo supermercato in paese
  • Alcune stradine adiacenti alla cantonale (che permettono di evitare il traffico) sono accessibili solo tramite permesso residenti.
  • Se si vuole uscire a cena, si sceglie uno dei tanti ristoranti raggiungibili a piedi o in bici nel raggio di 3km.
  • Raramente si manca a un evento o a una sagra che sia raggiungibile a piedi, in bici o col trenino locale.
  • Medico di famiglia, farmacia di fiducia, fisioterapista, lavanderia, e altri servizi vengono scelti tra l’offerta presente nel proprio comune o al massimo in quello adiacente.
  • Il lavoro all’infuori del Malcantone, della Valle della Tresa, del Basso Vedeggio o di Lugano (quest’ultimo raggiunto quasi esclusivamente col trenino Ponte Tresa – Lugano o in bici attraverso la pista ciclabile lungo il lago che passa in mezzo ai campeggi e poi su dalla Piodella) non è praticamente preso in considerazione.

Un delizioso esempio di città di 15 minuti sviluppatosi in maniera spontanea.

Sicuramente i malcantonesi hanno avuto un incentivo molto efficace per imparare a vivere in questo modo, ossia avere come unico collegamento interurbano una strada cantonale sempre trafficata. Resta comunque un ottimo esempio che ci suggerisce di guardare innanzitutto cosa offre la cittadina in cui viviamo prima di prendere l’automobile per ogni necessità del quotidiano, indipendentemente dallo stato di congestione delle strade a cui abbiamo accesso.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *