In rifugio, oppure ovunque ti occorra per avviare la tua gita o rientrare alla base, a patto che vi sia una strada forestale. È questa la nuova frontiera della mobilità on demand d’alta montagna.
Ma partiamo dal principio: come l’ho scoperta? Ho avuto il piacere di trascorrere l’ultima settimana in vacanza ad Andalo, stimolante località montana tra le Dolomiti del Brenta dove il turismo è molto vivo sia d’inverno sia d’estate.
Tra una gita di trekking e l’altra, abbiamo deciso di dedicare una giornata alla mountain bike. Dovendo organizzare un giro adatto alle due ruote, ho chiesto al maître del nostro hotel se fosse possibile raggiungere il Rifugio Croz dell’Altissimo. La sua risposta mi ha subito incuriosita: “Certo, ci arriva anche il Taxi Jeep quindi non avrete problemi con le mountain bike biammortizzate”.

Taxi Jeep? Quindi esiste un servizio taxi che ti porta in tutti i rifugi solitamente accessibili solo alla forestale con i suoi fuoristrada autorizzati? Una meraviglia soprattutto per chi, per condizione fisica o per legittima poca voglia, non ha la possibilità di percorrere a piedi 2000 metri di dislivello in una giornata per scalare una vetta o non può prendersi due giorni di ferie in modo da pernottare in rifugio e smezzare così l’ascesa.
È una soluzione ottima anche per gli sportivi che, terminando un tour molto lungo a piedi, hanno la necessità di tornare al punto dove hanno lasciato l’auto privata, evitando così una monotona corsa di svariati chilometri a fondovalle, magari su asfalto.

Pensando più in grande, potrebbe essere una valida alternativa per tutte quelle mete raggiungibili tramite strade sterrate con fondo abbastanza regolare da consentire la risalita con qualsiasi mezzo. Il risultato è che spesso, nonostante l’accesso sia concesso su pagamento di una piccola tariffa giornaliera, gli spiazzi in fondo a queste strade si trasformano in gettonatissimi parcheggi d’alta quota che sicuramente non giovano all’ambiente naturale. Un altro vantaggio del taxi, oltre a essere chiamato solo all’occorrenza, consiste proprio nella possibilità di essere condiviso tra più gruppi che altrimenti utilizzerebbero ognuno la propria auto per raggiungere zone dove flora e fauna dovrebbero regnare sovrane.
Mi sono dunque chiesta se questo genere di servizio fosse già attivo nella maggior parte delle località turistiche. Esistono da tempo navette e taxi che permettono di raggiungere le cittadine più discoste da qualsiasi stazione o aeroporto, come del resto negli ultimi anni si sono diffusi anche i furgoni a noleggio con autista che consentono il trasporto di bici e moto nelle zone dei tour più interessanti per le due ruote.
Per caso mi ero persa lo sviluppo del servizio taxi dedicato al trekking di alta montagna?

La risposta è no, si tratta di un mercato abbastanza nuovo. Analizzando l’offerta di venti località montane molto gettonate in Svizzera e Italia, solamente sei di queste possiedono un servizio taxi con fuoristrada. Se questa soluzione potrebbe tornarti utile per l’organizzazione delle tue prossime vacanze ad alta quota, ecco qui una lista di sei località che potrebbero fare al caso tuo con prezzi indicativi.
ANDALO, MOLVENO (DOLOMITI DEL BRENTA)
Taxi Jeep – A partire da 10 euro/viaggio
AROSA (CANTONE GRIGIONI, SVIZZERA)
Alpin Taxi – Preventivo su richiesta
BORMIO (VALTELLINA)
AlpinTaxi – Preventivo su richiesta
CHAMPOLUC (VAL D’AYAS)
La Carrozza – Preventivo su richiesta
CORTINA D’AMPEZZO (VALLE DEL BOITE)
Taxi Cortina – A partire da 6 euro/viaggio
GRESSONEY (VALLE DEL CERVINO – MONTE ROSA)
Trek Bus – A partire da 15 euro/persona
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